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Ho rubato il tempo per pensarti, senza saper poi come farlo.
Abiti che non riusciamo più ad indossare, stracci affetti da una strana malattia, che li vede allontanarsi dal tempo.
Mentre noi brindavamo alla nostra cena romantica, tra cannoni e carri armati.
Alibi che non riusciamo più ad inquadrare, strani effetti di una rara nostalgia che ci vede allontanarci da tutto il resto.
E poi farci catturare inermi e riscrivere le regole per stare ancora un pò insieme.
Svegliarsi durante la notte, poi ancora la mattina, ed avere sempre più sete.
Quando comincia a sgretolarsi la terra sotto ai tuoi piedi, sposta le orme altrove e comincia a capire dove poter nascondere le radici, dove cambiare il modo di cambiare.
C’è che a volte riesco solo a pensare che siamo belli solo quando si balla.
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Ripetersi ancora fino a qui tutto bene ma, dirti che tra tutto e niente il passo è breve.
“Come se non ci fosse un domani” son diventate parole vuote dinanzi a ieri.
Affidarsi a presupposti inesistenti, fino al punto in cui capiremo se stiamo atterrando.
Ora mi sembra che dietro questa venerazione del discorso, questa apparente logofilia, si celi una sorta di timore.
I sintomi non lasciano più spazio a qualcosa di diverso, all’immaginazione, ma ad organizzare il suo disordine per evitare quel che vi è di più incontrollabile.
Fino a quando ancora mi parlerai, (io) potrò ascoltarti. Fino a quando ancora mi parlerai, (io) potrò parlarti.
Fino a quando saprò che ancora mi colpirai.
( riadattato da “L’ordre du discours”, di M. Foucault - 1970 )
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Vorrei che uscire di casa, fosse come scappare di casa. Perdermi. C’è una crisi, tutti che si lamentano del troppo rumore.
Lanciare la mano e nascondere il sasso.
Col sonno di poi, ho preferito pentirmi prima di restare qui, indeciso sul da farsi, e pentirmi due volte.
JOHNNY MOX: And all I want And all I want is what I can't buy with Gold
And all I want And all I want is what I can't buy with Gold
You set the price of your needs they set the needs you would pay for almost everything is for sale, almost everything has a price Oh brother! I can't believe what you can buy with a handful of bucks: A modern prison with a comfortable cell: ninety bucks a night The access to the carpool lane: eight bucks a day The services of an Indian surrogate mother: eight thousand bucks gua- ranteed. Or the right to shoot a black rhino down in south africa 150 grand The number of your doctor's cellphone 15 grands a year
Don't set the price set the priority Knowledge comes first in line we got free online courses from the best universities a 16 years old kid from Bangalore can graduate right from her village and save our lives, redifine our priorities just set your priorities.
Lanciare la mano e nascondere il sasso. Quando la pazienza aveva ancora un limite, cominciammo a concimarne i confini, ne facemmo un giardino incosciente, dove commettere i soliti errori senza sbagliare.
Vorrei che uscire di casa, fosse come scappare di casa. Muovermi rassegnato tra scuse che rallentano il tempo nell’attesa di rientrare.
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Rimorsi dell’accidia fra i pezzenti
poeti senza talento, puttane senza clienti
Nero stretto all’angolo
rimanda ad una immagine che gli somiglia
fango a cui mai è stata messa mano,
bestia senza briglia
Nero contempla la sorda disperazione
nel disonore della carne
nera la vita, scoperchia il cranio grondante
Nero parassita, prendi la mira e spara!
è cieca umanità che mente, tu non ti indigni mai!
Negli strati di rovine,
nella mancanza che preme
nella noia il seme
quando vorrai leccarmi il cazzo o le ferite renderai dura questa pelle come sbarre se apri il cuore con un cacciavite cercando tutto ciò che puoi o vuoi sottrarre
Nero parassita, prendi la mira e spara!
è cieca umanità che mente, tu non ti indigni mai!
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Sono discese violente
Spazio teso di silenzio arrampicato alle ossa
Follia rabbiosa sulla città natante imperiosamente attende
il pensiero tutto inganna e se non flette fende!
La menzogna è una tortura
Soprattutto nell’abbraccio
E ci vuole coraggio per non vivere...
Il gesto è sangue , forma e sostanza
Ed ogni goccia rivela la distanza
Muta emergenza, stai negli occhi e racconti cercando un volto o un ricordo che non sia amara mattina, di palazzi scheggiati...
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Senti il richiamo, pensa alle gabbie
la rabbia che sale, il pugno che batte
più speranza alcuna pronto per crepare.
Senza sprechi d’angoscia, forza e decisione
corri senza sosta non ti puoi fermare
è sempre morte in agguato, aspetta l’occasione
la tua seconda ombra, forse non ci credi ma…
Non è cambiato niente e lo grido, puoi fidarti di me.
Senti il richiamo, pensa alle gabbie
la rabbia che sale, il pugno che batte
più speranza alcuna pronto per crepare.
Senza sprechi d’angoscia, forza e decisione
corri senza sosta non ti puoi fermare,
non ti puoi fermare!... e poi niente.
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E' il tempo sospeso che colma le pareti
come il fremito dell’eco che si rifugia nelle tasche fuori dai cambi d’abito
nella cicatrice verticale di uno specchio
oh amico!
serve qualcosa che pompi il cuore in circolo nelle vene sui viali e nei salotti blu, la cocaina è tagliata bene
gli occhi come bocche d’ombra
in strade affollate
raccontano quello che non sei più
Non si può morire!
[la paura ti parla nel richiamo animale] ...senza vivere!
E' un fermo immagine questo fastidio immobile un’altra storia di un tempo labile nulla è cambiato e segui la luce pilota uomo è un vento di guerra che soffia!
Nella vanità della nostra innocenza segna il passaggio verso un nuovo livello e la consapevolezza annidata in strisce di corda strette al collo...
Non si può morire!
[La paura ti parla nel richiamo animale]
Senza vivere!
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Esce il 20 aprile, appositamente in concomitanza con il Record Store Day, lo split 12 pollici tra i toscani Chambers e gli emiliani The Death Of Anna Karina.
Un pezzo di vinile che porta con sè tanti anni di sudore, di rumore e di chilometri consumati.
Un disco nato come idea poco meno di un anno fa, e messo su in poco tempo grazie a quella convinzione che si trova soltanto quando di mezzo ci sono amicizia, condivisioni di intenti, stessa attitudine e visione di come certi meccanismi debbano girare e di come ancora possano funzionare.
Le storie delle due band si sono spesso intrecciate: i TDOAK, attivi ormai da parecchi anni, hanno adesso un nuovo cantante, Andrea, che canta proprio qua i suoi primi pezzi, in italiano. Quattro brani dal tono scuro, violento, che spingono i ricordi verso le origini del gruppo che, dopo un paio di album molto diversi tra loro, tornano di gran carriera sulla collaudatissima formula del disco condiviso.
I Chambers, di formazione ben più recente, ma attivi in altre band anch’essi da un bel pò di tempo, propongono tre brani nuovissimi dopo l’LP dello scorso anno ed il disco d’esordio di un paio di anni fa; qua ci si spinge ancora un passo oltre a “La Mano Sinistra”, si lascia spazio a melodie sempre più avvolgenti e si lascia spazio al talentuosissimo Johnny Mox all’interno del terzo ed ultimo brano che chiude il lato di competenza.